Educazione Aperta nelle STEAM - APRE
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APRE e il coinvolgimento degli stakeholder educativi nella co-creazione di progetti di scuola aperta nelle materie STEAM

Il 20 giugno 2023, nell’ambito del progetto Horizon Europe STEAM Learning Ecologies (SLEs), APRE, in qualità di partner del progetto, ha organizzato il  primo seminario di co-creazione presso il “Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi” (Roma). All’interno degli spazi del Ministero dell’Interno a Roma, diverse parti interessate, a livello nazionali e locale, (responsabili politici/Ministero dell’Istruzione, insegnanti di diversi livelli di istruzione e regioni, operatori dell’istruzione non formale, organizzazioni della società civile, ricercatori e centri di ricerca, rappresentanti dell’industria e istituti finanziari) tra cui molti soci APRE, si sono riuniti per riflettere sulle opportunità di scuola aperta nelle materie STEAM, condividere le loro pratiche ed esperienze e co-progettare nuove idee da implementare nei prossimi anni.

Educazione aperta per creare percorsi di apprendimento

Percorsi di apprendimento stimolanti e i partenariati tra diversi attori coinvolti nel processo di apprendimento rappresentano strumenti chiave per espandere l’alfabetizzazione scientifica e aumentare la motivazione e le opportunità educative dei giovani. Inoltre, la collaborazione tra luoghi di apprendimento formale e non formale, e il coinvolgimento di tutti gli attori (comunità scolastiche, famiglie, istituzioni sociali e culturali, accademia, industrie, responsabili politici, ecc.) sono presupposti necessari per la creazione di un robusto “ecosistema di apprendimento”, che promuova percorsi di apprendimento scientifico coinvolgenti per i giovani cittadini.

Il modello alla base è quello di una “educazione aperta”, come strumento potente per immaginare e creare percorsi di apprendimento arricchenti ed inclusivi, attraverso la connessione tra contesti e luoghi di apprendimento diversi. Inoltre, un approccio integrato e multidisciplinare per l’insegnamento delle materie STEM (approccio STEAM) può migliorare le esperienze di apprendimento di tutti gli studenti e studentesse.

L’obiettivo del seminario è stato quello di promuovere una riflessione sul ruolo dei partenariati locali e sugli elementi chiave necessari per la creazione di un modello di “educazione aperta”, al fine di aumentare e migliorare le opportunità educative in ambito scientifico per tutti i cittadini:

  • Quali politiche, pratiche e metodi possono supportare studenti/esse, insegnanti, genitori e la comunità in generale a migliorare l’accesso e garantire che tutti i giovani siano motivati ed attrezzati negli studi scientifici?
  • Qual è il ruolo dei partenariati locali nell’arricchimento delle opportunità di apprendimento nelle materie STEAM?
  • Quali sono gli elementi chiave e di successo per la creazione di efficaci partenariati locali e di una “educazione aperta”?

Sono emerse molteplici nuove idee ed opportunità che sottolineano la necessità di creare continuamente spazi per lo scambio tra multistakeholder nella co-progettazione delle attività di apprendimento e la necessità di sostenere progetti educativi che mirino ad affrontare le sfide urgenti della 21esimo secolo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori chiave e la partecipazione attiva degli studenti.

La prima parte della mattinata ha visto la presentazione delle normativi esistenti e di buone pratiche a livello accademico, da parte del MIUR (Ufficio VI – Innovazione didattica e digitale), Istituto nazionali di ricerca e innovazione (INDIRE), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRPPS) e Dipartimento di Scienze dell’Università La Sapienza (Roma).

Ambienti di apprendimento flessibili, collaborativi e innovativi

I risultati di questa prima parte evidenziano due temi cruciali: da un lato, l’educazione “STEAM” come approccio transdisciplinare e trasversale, che integra competenze trasversali come la creatività, collaborazione, pensiero critico e comunicazione, e una dimensione di genere, nelle materie STEM ; dall’altro, la collaborazione tra diversi attori in ambito educativo in ​​una forma di “comunità educante”, che intende l’educazione come bene collettivo, e che prevede l’“apertura” a diversi spazi e risorse di apprendimento, al fine di aumentare la qualità, l’efficacia e l’inclusione dell’istruzione. In questo contesto, nuove conoscenze e soluzioni vengono costruite assieme a studenti, istituzioni e ricercatori. L’apprendimento dovrebbe infondere sorpresa e curiosità ai giovani studenti, attraverso un apprendimento esperienziale legato ad attività pratiche e all’aperto, e che coinvolgano studenti di ogni estrazione socio-economica. In Italia, le legislazioni nazionali esistenti disciplinano l’educazione STEAM nelle scuole (PNSD, 2021), con l’obiettivo di promuovere ambienti di apprendimento flessibili, collaborativi e innovativi. Inoltre, la formazione e lo sviluppo professionale degli insegnanti è considerato un elemento chiave per supportare l’uso di metodologie STEAM innovative.

Tuttavia, sebbene vi siano prove evidenti a sostegno di un approccio STEM integrato, la ricerca evidenzia alcune lacune e  sfide per la sua piena attuazione, come la leadership, il tempo, gli spazi e la formazione degli insegnanti. Inoltre, l’assenza di rappresentazioni femminili nella scienza è considerato un ostacolo per la decostruzione degli stereotipi di genere nelle materie STEM. Infine, le partnership educative, come ogni forma di collaborazione, devono essere costantemente mantenute e coordinate.

Esempi da prendere a modello

La seconda parte della mattina si è incentrata sulla presentazione di esperienze già esistenti nel territorio sulla scuola aperta nell’educazione STEAM. Sono emersi molti esempi stimolanti, come:

  • Attività didattiche (giochi, laboratori) ed eventi organizzati dai museo per bambini Explora di Roma, rivolti sia a studenti che alle famiglie;
  • Il festival Notte Europea dei Ricercatori organizzato dall’associazione scientifica Frascati Scienza, che incentiva le opportunità nelle materie STEAM attraverso attività interattive ed esperienziali;
  • Educazione ambientale promossa dal WWF in collaborazione con insegnanti e scuola, attraverso esperienze in natura per promuovere benessere, azioni di sostenibilità e competenze verdi;
  • I punti Bibliopoint di Roma, servizio pubblico e gratuito ed esempio di collaborazione virtuosa tra biblioteche istituzionali e scuole, per favorire la cittadinanza attiva, l’integrazione e l’alfabetizzazione;
  • Gli Istituti scolastici e la collaborazione con ONG, organizzazioni della società civile (inclusa APRE), associazioni genitori o terzo settore, attraverso laboratori sulla bioeconomia circolare, partecipazione degli studenti a produzioni artistiche, interventi di pulizia, giochi scientifici e gite;
  • Un doposcuola gratuito (Matemù CIES Onlus), incentrato sulla crescita artistica e culturale, sul sostegno scolastico e sull’orientamento al futuro, per studenti con background migratori;
  • Imprese sociali e fondazioni private (Con I Bambini) che mirano a combattere la povertà educativa, sostenere il benessere socio-psicologico dei giovani e creare collaborazioni educative e “patti di comunità” locali attraverso finanziamenti mirati.

Sei nuove idee da implementare nelle scuole

Successivamente, durante la sessione pomeridiana, i partecipanti sono stati coinvolti in un’attività di gruppo per co-progettare nuove ecologie di apprendimento nelle materie STEAM. I partecipanti sono stati divisi in 5 gruppi eterogenei, composti da diverse parti interessate (accademici, insegnanti, centri di ricerca, ONG, organizzazioni della società civile, pubblica amministrazione/enti e rappresentanti dell’industria), e facilitati dallo staff APRE.

L’obiettivo dell’attività era quello di disegnare un’attività educativa di scuola aperta, basata sull’impegno attivo degli studenti e sulla metodologia di risoluzione dei problemi, e implementata da una partnership di diversi attori diversi dalla scuola. Ai partecipanti è stato inoltre chiesto di riflettere sugli obiettivi e i vantaggi, nonché le sue potenziali sfide e soluzioni. Dall’esercizio di co-creazione sono emerse un totale di sei nuove idee da implementare nelle scuole primarie e secondarie, collaborando con attori esterni alla scuola:

  • “Cibo ambiente e territorio” Un percorso sull’educazione alimentare e sulle tradizioni locali del territorio tramite workshops, gite e interviste
  • Un percorso annuale sull’educazione marina ed economia blu tramite lettura e scritture collettive, studi della materia e gite esperienziali
  • Attività sulla gestione scolastica tramite movimenti giovanili ambientali e educazione verde
  • Living labs sull’economia circolare, sostenibilità e riciclo
  • “Tutte le strade portano a Roma”, un percorso sul monitoraggio e riduzione dell’inquinamento luminoso tramite attività ludiche, esplorative, scientifiche ed artistiche
  • Promozione del patrimonio locale delle comunità montane attraverso lo strumento dei podcast e lo scambio intergenerazionale

Raccomandazioni e spunti di riflessione

L’evento ha riscosso un grande successo e l’immediato riscontro raccolto dai partecipanti ne ha confermato l’esito positivo. “Un’interessantissima giornata ricca di informazioni e stimoli”, come la descrive un rappresentante di GSE S.p.A.

Numerose sono le raccomandazioni e spunti di riflessione che emergono:

1) In Italia esistono già diverse opportunità e finanziamenti disponibili per supportare approcci STEAM innovativi per le scuole e per gli attori dell’educazione non formale, e una varietà di esperienze di scuola aperta già esistenti, che devono tuttavia essere meglio diffusi e coordinati.

2) Per la creazione di un’ecologia dell’apprendimento STEAM, alcune buone pratiche sono:

  • La necessità di conoscere il contesto locale per coinvolgere attivamente la comunità locale e le parti interessate e diffondere meglio i risultati;
  • Il coinvolgimento attivo degli studenti soprattutto attraverso attività pratiche esperienziali e attività all’aperto;
  • Il ruolo dei ricercatori/esperti che deve essere quello di un facilitatore, co-progettando e realizzando l’attività con l’insegnante e gli studenti;
  • I partenariati tra gli attori devono essere mantenuti, coordinati e coltivati ​​nel tempo, ma possono anche emergere spontaneamente nel processo di costruzione delle attività.

3) C’è interesse, necessità e urgenza di lavorare su temi legati alla green e blue economy, educazione e sostenibilità ambientale e promozione del patrimonio culturale delle comunità. Le idee emerse sottolineano la necessità di sostenere l’attuazione di progetti educativi che mirano ad affrontare le sfide globali attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori chiave e la partecipazione attiva degli studenti.

4) Le attività STEAM co-progettate con gli studenti supportano il miglioramento delle competenze “trasformative” del 21° secolo, come la cittadinanza attiva, il lavoro di squadra, la consapevolezza ambientale, l’empowerment individuale e collettivo, la resilienza e la responsabilità ambientale.

5) Le sfide e gli ostacoli individuati hanno evidenziato le risorse necessarie per l’effettiva attuazione di un’ecologia dell’apprendimento STEAM, e sono relative a diversi aspetti:

  • Vincoli finanziari e finanziamenti necessari
  • Vincoli normativi per le scuole
  • Supporto istituzionale e collaborazioni formali
  • Mancanza di interesse/volontà nei partenariati con attori privati
  • Sostenibilità/replicazione del progetto oltre la sua durata e al di là degli attori coinvolti
  • Formazione degli insegnanti
  • Tempo necessario

6) La progettazione delle attività educative e formative sviluppata assieme a diversi attori del mondo dell’istruzione formale e non formale, del mondo della ricerca e privati è arricchente e stimolante per tutte le parti interessate. Infatti, competenze diverse possono sostenersi e alimentarsi a vicenda: i ricercatori contribuiscono con le loro idee e competenze tecnico-scientifiche, mentre gli insegnanti conoscono il curriculum, le norme scolastiche e il processo di apprendimento degli studenti.

7) Infine, è necessario continuare a creare spazi per lo scambio e il networking tra i diversi attori e soci APRE coinvolti nell’istruzione e formazione, al fine di condividere conoscenze, buone pratiche che possono positivamente influenzare le pratiche in classe e le attività di apprendimento innovative nelle scuole.

“Ho molto apprezzato l’attività pomeridiana come esperienza formativa (…) questo ci ha permesso di fare rete con altre realtà anche diverse dalla nostra e con le quali possiamo davvero creare qualcosa di utile” (Rappresentante ENEA).

 

Questo articolo è tratto da APREmagazine n. 22 di luglio/2023

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