Si apre una nuova fase delle relazioni bilaterali tra UE e Tunisia grazie all’accordo di associazione a Horizone Europe, siglato dalla Commissione europea e la Repubblica Tunisina, che conferisce a quest’ultima lo status di paese associato al nuovo programma. In termini di partenariato, giovani e talentuosi ricercatori di diversi enti ed istituti tunisini potranno beneficiare dei finanziamenti del Programma Quadro di Ricerca e Innovazione (2021-2027) al pari dei ricercatori di Paesi Membri dell’Unione.
Il Commissario per l’Istruzione Marya Gabriel ha accolto fervidamente tale accordo invitando i ricercatori tunisini a scoprire le opportunità di finanziamento offerte da Horizon Europe e a partecipare, sottolineando come “i risultati della Tunisia in Horizon 2020 sono stati notevoli, grazie ad una partecipazione costante e il sostegno del sistema attraverso riforme nazionali in ricerca e innovazione”.
Prosegue così la strategia Europea per un approccio globale nella ricerca e nell’innovazione, per raccogliere nuove risorse e sviluppare un ecosistema di innovazione comune e internazionale.
Per un partenariato rinnovato
Tale reiterata collaborazione è frutto del proficuo accordo di associazione della Tunisia a Horizon 2020 nel 2006, che ha fatto della Tunisia il primo ed unico paese arabo e stato africano associato. Da allora, la Repubblica Tunisina ha beneficiato di 13,3 milioni di euro, partecipando al programma 97 volte nell’ambito di 75 grant agreement siglati in diversi schemi di finanziamento, tra cui il Consiglio europeo della ricerca (ERC), le Azioni dello SME Instrument, e le Azioni Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA), dove la comunità R&I tunisina ha affermato la propria eccellenza, specie nelle aree della sicurezza alimentare, della ricerca marina e marittima, della bioeconomia, così come nelle azioni per la lotta al cambiamento climatico, la tutela dell’ambiente e la gestione delle risorse.
Il contesto
L’associazione a Horizon Europe è la forma di cooperazione in ricerca e innovazione più integrata con i Paesi terzi, che consente alle entità dei Paesi associati di partecipare alle azioni del Programma quadro in condizioni di assoluta parità con le entità dei Paesi dell’UE.
L’associazione non è limitata solo a Paesi geograficamente limitrofi all’Unione europea, ma a qualsiasi Paese del mondo con forti capacità e ambizioni di ricerca e innovazione e che condivida valori comuni a quelli europei.