La Commissione europea ha adottato il primo piano strategico di Horizon Europe per gli anni 2021-2024. Il documento definisce gli orientamenti strategici per gli investimenti di ricerca e innovazione dell’Unione nel prossimo quadriennio, e intende assicurare l’allineamento tra le priorità politiche generali dell’Ue e i programmi di lavoro di Horizon Europe.
L’obiettivo di fondo è garantire un raccordo efficace tra le priorità politiche, gli orientamenti di ricerca e innovazione e, da ultimo, i progetti finanziati dal programma quadro, e stimolare così gli investimenti in R&I laddove sono più necessari, in linea con l’approccio top-down di definizione dei topic che caratterizza il secondo pilastro del programma.
L’elaborazione del piano strategico ha seguito un ambizioso approccio di co-design nel corso degli ultimi due anni, coinvolgendo il Parlamento europeo, gli Stati membri attraverso il Comitato di programma Shadow e la comunità dei portatori d’interesse, con l’obiettivo dichiarato dalla Commissione di estendere la conoscenza di Horizon Europe a un numero maggiore di parti interessate e sfruttare al massimo, di conseguenza, l’impatto degli investimenti in R&I.
Orientamenti strategici, aree d’impatto, impatti previsti
Il piano strategico definisce quattro orientamenti strategici chiave (Key Strategic Orientations) per gli investimenti in ricerca e innovazione 2021-24, supportati da 15 aree di impatto (impact areas), che si pongono in linea con le priorità della Commissione fissate negli orientamenti di inizio legislatura (luglio 2019), poi rinnovate con l’adozione del Piano di ripresa (maggio 2020), e prestano particolare attenzione alle sfide rappresentate dalla doppia transizione verde e digitale.
I quattro orientamenti strategici chiave per la ricerca e l’innovazione dell’Unione per il periodo 2021-2024 sono i seguenti.
- KSO A – Promuovere un’autonomia strategica aperta guidando lo sviluppo di tecnologie, settori e catene del valore digitali, abilitanti ed emergenti chiave per accelerare e guidare le transizioni digitali e verdi attraverso tecnologie e innovazioni incentrate sulla persona;
- KSO B – Ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità dell’Europa e gestire le risorse naturali in modo sostenibile per garantire la sicurezza alimentare e un ambiente pulito e sano;
- KSO C – Fare dell’Europa la prima economia circolare, climaticamente neutra e sostenibile e abilitata digitalmente attraverso la trasformazione dei suoi sistemi di mobilità, energia, costruzione e produzione;
- KSO D – Creare una società europea più resiliente, inclusiva e democratica, preparata e reattiva alle minacce e ai disastri, affrontare le disuguaglianze e fornire un’assistenza sanitaria di alta qualità e responsabilizzare tutti i cittadini ad agire nelle transizioni verdi e digitali.
Ogni orientamento strategico è supportato da tre o quattro aree d’impatto, che a loro volta si collegano a una serie di impatti previsti(exptected impacts) definiti durante il processo di co-design per lo più con un approccio bottom-up. Gli impatti previsti – in totale 32 – definiscono l’effetto sulla scienza, l’economia, la società a cui le attività di ricerca e innovazione devono tendere nel medio-lungo termine e sono strutturati nei sei cluster del secondo pilastro, fornendo la base per le attività di ricerca e innovazione stabilite nei programmi di lavoro (destination).
Missioni, partenariati e aspetti trasversali
Il piano strategico ribadisce anche i cinque settori per le missioni (Cancro; Adattamento al cambiamento climatico; Oceani, mari, acque costiere e interne sani; Città climaticamente neutre e intelligenti; Cibo e terreni sani) e individua 16 partenariati co-finanziati, 12 partenariati co-programmati e 1 partenariato di tipologia non definita, che si aggiungono ai dieci partenariati istituzionalizzati proposti dalla Commissione a febbraio.
Il piano include anche una serie di aspetti trasversali, quali l’approccio alla cooperazione internazionale, l’Open Science; l’integrazione delle scienze sociali e umane; la parità di genere, inclusa l’integrazione della dimensione di genere nei contenuti di ricerca e innovazione; il rispetto dei più elevati standard di etica e integrità; le priorità per la diffusione e lo sfruttamento.
I prossimi passaggi
La pubblicazione ufficiale dei programmi di lavoro dovrebbe avvenire tra fine aprile e inizio maggio. Eccezioni: l’ERC, che ha pubblicato il proprio programma annuale, e l’EIC, che lo ha fatto il 18 e 19 marzo con l’evento europeo di presentazione.
– Programma Quadro – Il testo finale in via di approvazione in Consiglio (3 marzo 2021)
– Programma Specifico – Il testo dell’accordo approvato dal Coreper (15 febbraio 2021)