Le prime novità nella R&I europea in attesa dell'autunno - APRE
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– Editoriale, APREmagazine n. 22  – 

Complice anche il caldo che in queste settimane sta attanagliando Roma, questo numero di APREmagazine vede la luce in un momento che potremmo definire di decisa calma estiva. Insomma, uno di quei periodi di tempo nei quali si ha la netta sensazione che qualcosa stia lentamente avvenendo, ma tutto senza grandi scossoni; una sorta di terra di mezzo che segna il passaggio tra una fase e un’altra.

Novità ai vertici della DG Ricerca e Innovazione

L’insediamento del nuovo DG della Direzione Ricerca e Innovazione della Commissione Europea, Marc Lemaitre, che ha sostituito l’istrionico Jean-Eric Paquet volato in Giappone alla fine dello scorso anno come capo della delegazione della Commissione Europea, è ancora lontano dal considerarsi concluso. Se una serie di forti primi segnali di riorganizzazione si sono visti nella prima metà dell’anno, sarà solo al rientro dalle ferie che si completerà il processo di riorganizzazione della DG RTD che dovrebbe palesare pienamente le visioni e gli approcci del nuovo DG.

Se a questo aggiungiamo le dimissioni della Commissaria Mariya Gabriel, tornata in patria per impegni di governo, e la recente nomina (non ancora perfezionata) della nuova Commissaria per l’Innovazione, Ricerca, Cultura, Educazione e Gioventù, Iliana Ivanova, si comprende come in questa fase Horizon Europe si trovi a navigare a vista, in attesa che i nuovi comandanti indichino le nuove rotte.

Indicazioni di viaggio che saranno comunque fortemente limitate dall’approssimarsi della fine del mandato della Commissione von der Leyen per l’imminenza delle votazioni della prossima legislatura del Parlamento Europeo che uscirà dalle urne a maggio prossimo.

Un periodo di transizione

Insomma, un periodo di transizione fortemente condizionato da un radicale momento di riassetto, ma anche e soprattutto, dalla importante fase di passaggio e riflessione legata al mid-term di Horizon Europe, che dovrebbe portare ad una valutazione/riflessione dei primi anni di HE, capace di evidenziare eventuali azioni di miglioramento da mettere in essere nella seconda metà del programma.

Ovviamente, più che di radicali cambiamenti, si tratterà di aggiustamenti di rotta che risultino compatibili con l’attuale impianto legislativo di HE, che certamente non vuole essere messo in discussione in questa fase.

Più complicato è immaginare ora quanto l’attuale nuovo vertice della ricerca e innovazione europea della Commissione saprà o potrà incidere sull’indirizzamento dei lavori del nuovo Gruppo Lamy, che sarà chiamato a gettare le basi del ragionamento del futuro programma quadro (FP10).

Se l’avvio di questo esercizio è già nel nostro presente, il suo arco temporale è molto più ampio e scavalla decisamente il momento dell’elezione del nuovo Parlamento europeo, con la conseguenza di avere una nuova Commissione che potrebbe anche rimettere profondamente in gioco alcune delle scelte che potrebbero essere fatte oggi.

La ripresa delle attività a valle della pausa estiva aiuterà a capire se dobbiamo prepararci ad un lungo periodo di transizione e attesa, o se l’attuale vertice farà di tutto per accelerare alcuni importanti prossimi processi, pur in una finestra temporale comunque limitata. Lo scioglimento delle riserve sulla data e sui contenuti dei prossimi R&D Days, autunno 2023 o inizio 2024, aiuteranno a leggere i prossimi tempi.

Per il momento, buona lettura estiva dell’APREmagazine e un augurio da parte di APRE per una ritemprante estate

 

Questo editoriale è tratto da APREmagazine n. 22 di luglio/2023

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