Nel dicembre 2019 la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen presentava la politica Green Deal, come la nuova strategia per la crescita – una crescita che restituisce più di quanto prende.. Muovendoci per primi e rapidamente aiuteremo la nostra economia ad assumere la leadership a livello mondiale..1” I cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono una minaccia per l’Europa e il mondo. Ogni anno che passa, l’atmosfera si riscalda e il clima cambia. Degli otto milioni di specie presenti sul pianeta un milione è a rischio di estinzione. Assistiamo all’inquinamento e alla distruzione di foreste e oceani. Per superare queste sfide, il Green Deal europeo si propone di trasformare l’UE in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, garantendo che:
- nel 2050 non siano più generate emissioni nette di gas a effetto serra;
- la crescita economica sia dissociata dall’uso delle risorse;
- nessuna persona e nessun luogo siano trascurati, e nessuno sia lasciato indietro.
Il Green Deal europeo riguarda tutti i settori dell’economia, in particolare i trasporti, l’energia, l’agricoltura, l’edilizia e settori industriali quali l’acciaio, il cemento, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, i prodotti tessili e le sostanze chimiche. Sono state stanziate risorse senza precedenti per sostenere la transizione, sia attraverso il piano di ripresa e resilienza dell’UE, NextGenerationEU, che destinerà almeno il 37% della spesa alla transizione verde, sia attraverso il prossimo bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027 e la costante attenzione alla finanza sostenibile e allo sblocco degli investimenti privati. In questo modo si creeranno nuove opportunità per l’innovazione, gli investimenti e l’occupazione, garantendo opportunità per tutti, in quanto verranno sostenuti i cittadini vulnerabili affrontando le disuguaglianze e la povertà energetica e si rafforzerà la competitività delle imprese europee. Il Programma Quadro di Ricerca e Innovazione, Horizon Europe sarà fondamentale per stimolare gli investimenti pubblici nazionali e privati, lavorando in stretta collaborazione con l’industria.
Insieme promuoveranno nuove tecnologie, soluzioni sostenibili e innovazione dirompente e favoriranno la diffusione di nuove soluzioni in tutta Europa e nel mondo. Oltre il 35% della spesa di Horizon Europe contribuirà agli obiettivi in materia di clima in settori critici quali i trasporti (comprese le batterie), l’idrogeno pulito, l’acciaio a basse emissioni di carbonio, i settori circolari a base biologica, l’ambiente costruito e la biodiversità. Di fronte ad uno scenario così complesso, ma anche ricco di opportunità, era necessario capire come l’Italia, le sue eccellenze di ricerca, le sue industrie e anche il mondo no-profit avevano operato e sfruttato le occasioni offerte dal programma europeo Horizon 2020. Fino ad oggi non era mai stato fatto uno studio sulla qualità della partecipazione italiana ai programmi quadro e in modo particolare sull’impatto che i contributi ottenuti riuscivano a creare, in particolar modo sull’industria.
Utilizzare le nuove risorse messe a disposizione dal 2021 e per gli anni a seguire senza sapere come erano stati utilizzati i finanziamenti precedenti e con quali ricadute da un punto di vista economico, sociale ed ambientale, sarebbe stato un continuare a navigare senza alcuna bussola o punto di riferimento. Per questo motivo GSE, APRE e I-Com hanno deciso di collaborare per realizzare lo studio “L’impatto della partecipazione al Programma HORIZON 2020 sulle imprese italiane: un’analisi per il settore energia”.
Questo studio, da una parte offre informazioni non scontate, come il fatto che il programma quadro europeo incide in modo significativo sulle dinamiche di crescita del Paese, dall’altra parte permette di comprendere che è fondamentale fornire supporto a tutti gli attori nella partecipazione al programma e capire come favorirla, superando barriere che ancora ostacolano il suo pieno utilizzo. Lo studio si suddivide in tre parti: la prima parte è dedicata ad un’analisi approfondita della partecipazione italiana ai bandi energia del Programma HORIZON 2020, la seconda parte analizza le informazioni raccolte attraverso un questionario inviato alle imprese italiane che avevano vinto almeno una proposta nel settore energia del Programma HORIZON 2020, la terza parte analizza una serie di interviste/colloqui con le aziende stesse per dettagliare taluni aspetti emersi nell’analisi dei questionari. L’ultima sezione è dedicata alle opportunità offerte nel settore energetico nel nuovo Programma HORIZON EUROPE e alle conclusioni dello studio. La postfazione è a firma del Dr. Gianluigi Consoli, Direttore generale dell’internazionalizzazione e della comunicazione del Ministero per l’Università e la Ricerca (MUR).
E’ possibile leggere e scaricare lo studio APRE “L’impatto della partecipazione al Programma HORIZON 2020 sulle imprese italiane: un’analisi per il settore energia” cliccando qui.
> Per maggiori informazioni disponibile il comunicato stampa “Horizon 2020, con i bandi energia assegnati 385 milioni alle imprese italiane“. Comunicato stampa del 12 aprile 2022.